Può capitare in alcuni contesti di mercato che l'uso consapevole delle implicazioni derivanti dalla correlazione matematica che governa il prezzo dei cross renda più vantaggioso l'operare su questi mercati rispetto alle loro contro-parti major.
Il caso che sto seguendo da vicino in questi ultimi giorni è rappresentato da due cambi major contro il dollaro americano: lo yen giapponese ed il dollaro canadese.
Come sempre, il mio scenario di analisi deriva sia dal posizionamento dei Large Traders nel Commitments Of Traders (COT) Report, sia dallo studio della Price Action del mercato specifico.
COT ANALYSIS Avevo già analizzato in un articolo di qualche giorno fa il posizionamento dei Commercials (hedgers) nel future del dollaro canadese, rilevando come la variazione net-short di questi ultimi con magnitudo pari a -19% potesse risultare in una fase di fisiologica ri-ossigenazione bearish prima di riprendere con il macro-trend rialzista per questa valuta.
Sullo yen giapponese abbiamo invece una situazione di massima estensione storica della capacità di acquisto da parte dei Commercials, il cui COT Index infatti segna quota 100%. Chiaramente, questo dato ci sta solo indicando che - su base storica - i grandi player di mercato (Commercials) hanno raggiunto una soglia di massimo in cui hanno acquistato lo yen ad un prezzo via via sempre più favorevole. Non ci dà purtroppo alcuna indicazione di timing operativo in cui potrebbe iniziare l'inversione di rotta, ponendo i Commercials sul fronte delle vendite a fronte di una valuta che si apprezza.
Per questo dobbiamo seguire con molta attenzione ciò che avviene nei grafici utilizzando la price action per determinare (1) se sussistono le condizioni per valutare un ingresso e (2) quale il miglior timing per entrare in posizione.
PRICE ACTION ANALYSIS Analizzando la struttura di questo mercato, notiamo che - sebbene il macro-trend sia short - negli ultimi due anni il movimento è stato sostanzialmente rialzista.
Misurando con le consuete estensioni di Fibonacci l'estensione dell'ultimo swing-low weekly, notiamo che questa leg bullish è ormai arrivata al 261.8% di estensione - livello tipicamente chiave per valutare delle possibili inversioni o ritracciamenti. Il trend in questa zona ha infatti mostrato debolezza e una certa difficoltà nel riuscire a proseguire oltre, formando addirittura una Pin Bar che è andata a sfalsare con un bugia sui prezzi i massimi registrati dal 2015 ad oggi.
Un possibile ritracciamento di questa leg arrivata al 261.8% potrebbe statisticamente parlando vedere interessata la zona 161.8%, area chiave del passato sia come zona di domanda che di offerta.
Spostandoci su un time-frame più piccolo, il daily, osserviamo una serie di conferme della debolezza in atto: un Doppio Massimo Lower-Close ed una Pin Bar segnati nel grafico di cui sotto. Misurando il Doppio Massimo Lower-Close, notiamo che le sue estensioni del 161.8% e del 261.8% cadono in due aree in cui nel passato si sono registrati diversi interessi a vedere o a comprare il mercato e che potrebbero per noi rappresentare dei possibili target in cui prendere profitto:
Personalmente seguirò gli sviluppi di questo mercato nei prossimi giorni anche osservando con cura il compramento dei due mercati major (dollaro canadese e yen) contro il dollaro americano.
Note
Settimana in cui abbiamo visto una ripresa di forza dello YEN sia sul dollaro che sui principali cross, con dei movimenti di volatilità soprattutto contro le oceaniche AUD ed NZD. Il Canadese ha mostrato un inizio di movimento di ritracciamento sul dollaro americano che ha portato ad avere una volatilità sicuramente più amplificata su questo cross che chiude la settimana nei pressi della zona target del 161.8% delle estensioni del setup weekly:
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