Oro: da monitorare 1750 per rialzi, 1720 per ribassi

Abbiamo parlato tante volte delle caratteristiche di breakout possedute da alcuni asset finanziari come ad esempio l'oro. Siamo nel campo dei metalli preziosi e in particolare degli strumenti rifugio per eccellenza. Tuttavia, è bene ricordarlo, ultimamente le tipiche correlazioni di un tempo (avversione al rischio = spostamento di liquidità verso asset rifugio come l'oro appunto) sono saltate ed è per questo motivo che l'analisi tecnica potrebbe darci un aiuto nell'ipotizzare scenari operativi.

Il grafico giornaliero ci dà modo di apprezzare l'area di congestione che si è venuta a creare, stiamo parlando della congestione intervenuta dopo la rottura di quella che a tutti gli effetti può essere considerato un pattern di prosecuzione rialzista: il pennant. La rottura della trend resistenziale aveva proiettato le quotazioni verso 1750, l'importantissima resistenza di periodo. Lunedì abbiamo assistito al tentativo di violazione del livello, ma tale tentativo si è rivelato fallace. La spinta al ribasso, intervenuta nella seconda parte della giornata, è stata notevolissima e difatti abbiamo avuto il retest della trend resistenziale ora divenuto supporto (passante attorno all'area 1720 dollari.

A questo punto gli scenari operativi potrebbero essere i seguenti: alla rottura di 1750 dollari, con conferma su chiusura di una candela giornaliera, si potrebbe procedere long con un obbiettivo collocabile attorno a 1780. Viceversa, la rottura di 1720 (confermata anche qui da una chiusura daily) potrebbe portarci prima a 1700 dollari (cifra tonda e soglia psicologica importante) e poi 1680 (l'importantissimo supporto degli ultimi mesi).

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