Abbiamo già evidenziato come vi sia il rischio per il piccolo risparmiatore di essere finito in una gabbia.
Perché vi è finito è chiaro: ignoranza, imperizia, ignoranza e imperizia del consulente finanziario o della banca di riferimento.
Perché sia una eventuale gabbia è dovuto al fatto che una possibilità è che non ne esca più con le sue finanze intatte (ad esempio se si verifica l’ ipotesi di Figura 1).
Fig 1. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.
Attenzione: non sto facendo terrorismo psicologico ( quello, se l’ ho fatto, l’ ho fatto a 24.000 – 25.000 di future sull’ indice italiano, pregando di non comprare) dicendo che sicuramente avverrà tale scenario. Qui sto solo pregando di tenere in considerazione la possibilità che i prezzi escano verso il basso. Semplicemente.
Sì perché dalla gabbia è possibile evadere.
Prima di considerare le possibilità di fuga, consideriamo le fasi che stanno avvenendo nella gabbia perché sono importanti dal punto di vista preparatorio.
La prima fase è la “calma” (Figura 2): le oscillazioni al ribasso si fermano e lasciano il posto a oscillazioni più normali, come sta avvenendo adesso, che “calmano” le persone e danno l’ impressione che la situazione si sia normalizzata. Questo fa sì che il piccolo risparmiatore abbassi le difese e si anestetizzi e non prepari un piano di azione per salvare le sue finanze. E’ una fase molto perniciosa.
Fig 2. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.
La seconda fase è la “promessa o adulazione” (Figura 3): le oscillazioni sono positive, molto positive, addirittura del 10% in giornata. Questo serve (potenzialmente) per tirare dentro i piccoli risparmiatori promettendo loro che, se faranno media, potranno recuperare il loro soldi iniziali o guadagnare. Anch’ essa potenzialmente molto pericolosa.
Fig 3. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.
La terza fase è “la minaccia”. Questa fase, speriamo di non vederla, amplia nuovamente le oscillazioni al ribasso, impedendo al piccolo risparmiatore, perché minacciato, di ragionare e vendere i titoli che ha comprato in perdita ma recuperando almeno una parte di quanto investito.
Fig 4. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.
Come uscire dalla gabbia? Facendo un piano di evasione.
Da un carcere si esce o verso l’ alto, come fece Casanova evadendo dai Piombi, o verso il basso, scavando come nel film “Papillon”.
In che senso?
La fuga dalla gabbia più facile è verso l’ alto: il trend ribassista è ovviamente sbattuto sulle sue resistenze (linea gialla in Figura 5). Se tali resistenze venissero rotte sarebbe evidenza di inversione di trend: il trend non sarebbe più negativo ma diverrebbe positivo. In qual caso probabilmente noi compreremmo e il piccolo risparmiatore uscirebbe, quanto meno temporaneamente, dalla gabbia. Un respiro di positività.
Fig 5. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.
La seconda via di fuga, più difficile e che richiede più coraggio, è verso il basso: se non vi fosse inversione rialzista, il trend prometterebbe di rompere i minimi di 14.045 punti e anche quelli di 12.000 punti (Figura 6). In tale contesto gli scenari grafici sono inimmaginabili e inaspettati e bisognerebbe chiudersi al rischio per evitare di incapparvi.
Fig 6. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.
L’ unico problema è che le fasi di calma e di promessa e adulazione sembrano significare che il tempo stia per scadere. E voi, avete fatto il vostro piano di fuga? Perché esso deve essere preciso, deve essere massimamente tecnico e non deve lasciare spazio a sviste o approssimazioni..
Fabio Pioli comunica che la presente esposizione presenta informazioni che potrebbero potenzialmente suggerire implicitamente o esplicitamente una strategia di investimento riguardante uno o più strumenti finanziari e pareri sul valore o il prezzo attuale o futuro di tali strumenti ed è da intendersi come una comunicazione di marketing. In quanto tale non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimenti e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
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