Il brusco risveglio di cui sto scrivendo è quello degli investitori in questi giorni.
Non sto parlando tuttavia dei prezzi ma del brusco risveglio che hanno avuto rispetto alle loro aspettative di profitto, di aver capito finalmente come guadagnare in borsa, della “terra promessa” dei mercati finanziari.
Abbiamo in ogni modo, ancora una volta, fatto di tutto per avvertire della pericolosità di comprare in area 24.000 (per quanto riguarda l’ indice italiano) ma ancora una volta, al di fuori di CFI, non siamo stati uditi. Anzi qualcuno,esternamente, ci ha anche accusato di pessimismo, “che a leggere in nostri articoli non si comprava mai”. Ebbene spero vivamente che non abbia comprato.
Il piccolo risparmiatore si risveglia dunque dai sogni di essere bravo, di essere capace a guadagnare in borsa, dal fatto che i fondi comuni siano capaci di farlo guadagnare e ritorna nel 99% dei piccoli risparmiatori che perdono costantemente sui mercati finanziari e che non guadagneranno mai e poi mai.
Ma perché? Quali sono le cause?
Non si dia per cortesia la colpa a fattori esterni perché era già tutto nei prezzi. Altrimenti non avremmo potuto scriverlo prima.
Vediamo quello che non si è visto.
1) non si è visto (perché non si hanno gli elementi per vederlo) che si era sugli obiettivi di crescita. Ebbene sì. Molti vedevano esattamente l’ opposto. Vedevano la rottura dei 24.000 punti di resistenza come positiva ma non vedevano che si era invece agli obiettivi di crescita (Figura 1)
Fig 1. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.
2) Ci si è dimenticati dei gap. Noi non ce ne siamo dimenticati nemmeno un secondo e abbiamo ripetutamente messo in guardia dal fatto che esistessero gap (strappi) a vari livelli più bassi e che dovessero essere sempre (sebbene da soli non dovessero guidare l’ azione) presi in considerazione perché i gap vengono sempre chiusi, secondo l’ analisi tecnica. Eppure cosa è successo? Anche questa volta i risparmiatori (e i fondi) se ne sono dimenticati.
Fig 2. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.
3) si sono abbassate le difese, si è pensato fosse facile e ci si è trovati impreparati. Ricordatevi: “Mai trovarsi impreparati”. L’ inatteso, l’ inaspettato fanno parte di come i mercati finanziari funzionano quindi quanto sta accadendo a livello di oscillazioni di prezzi adesso è normale. E’ avvenuto in passato (nel 1929, crisi del 1929, nel 1987 “lunedì nero”, nel 2000 bolla speculativa al rialzo, nel 2007-2008, sgonfiamento bolla speculativa, nel 2016, “brexit”, ecc…) e avverrà sempre anche in futuro. Cosa bisognava fare? Se non si fosse stati abbastanza saggi da essere completamente liquidi, almeno avere un livello di stop-loss, mentale o automatico.
Fatta la disamina dei motivi di errore che hanno riportato in fretta il risparmiatore con i piedi per terra vediamo quelli che bisognerebbe evitare adesso:
1) pensare che sia facile. Vedendo i prezzi attuali oppure, viceversa l’ andamento molti saranno portati a pensare: “Adesso ci sono le opportunità”, al rialzo o al ribasso che sia (ognuno la pensa diversamente). Ebbene no. Adesso non sarà facile. La borsa non è mai facile, soprattutto per il piccolo risparmiatore, che è sempre completamente impreparato tecnicamente e psicologicamente (anche se ha a volte esperienza decennale o ventennale).
2) basare ancora una volta le decisioni sui prezzi e sulle emozioni che dai prezzi derivano. Lo abbiamo sempre detto: anche se non se ne rende conto, il piccolo risparmiatore fa sempre un piano emotivo e mai un piano razionale perché fa guidare il proprio comportamento dai prezzi e non dalla cosa giusta da fare. La borsa non è difficile se si fa sempre la cosa giusta ma questo porta con sé un corollario: “Non bisogna mai fare niente se non si conoscono le probabilità di ciò che si fa”. MAI
Mi raccomando, per la prossima volta.
Fabio Pioli comunica che la presente esposizione presenta informazioni che potrebbero potenzialmente suggerire implicitamente o esplicitamente una strategia di investimento riguardante uno o più strumenti finanziari e pareri sul valore o il prezzo attuale o futuro di tali strumenti ed è da intendersi come una comunicazione di marketing. In quanto tale non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimenti e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
The information and publications are not meant to be, and do not constitute, financial, investment, trading, or other types of advice or recommendations supplied or endorsed by TradingView. Read more in the Terms of Use.