I mercati puntano ancora a nord ma la strategia dell'aumento dei

I mercati puntano ancora a nord ma la strategia dell'aumento dei tassi no.

Come da titolo i mercati azionari americani, ma anche quelli europei sembrano proprio non avere in-tenzione di retrocedere con le loro quotazioni, vedi SPX500 NSDQ100 e GER40 .

In modo particolare gli indici americani, da punto di vista tecnico hanno formato un Hammer rialzista mentre i prezzi battano brutalmente sulle medie mobili esponenziali EMA 5 ed EMA 10.

Se dovessi leggere il mercato da un punto di vista puramente indirizzato all'analisi tecnica, dovrei pensare solo ad una parola chiave che batte in maniera ripetuta nella mia mente: Long, Long, Long...

Ma sono consapevole che le cose non stanno affatto così, in modo particolare nel medio e breve termine. E dico questo per una questione puramente macroeconomica.

Infatti mentre i mercati puntano brutalmente al Nord, le strategie delle banche centrali forse cercano il contrario. In questo momento storico dell'economia mondiale, i banchieri centrali si trovano ad af-frontare un duplice "mostro":

• Tenere sotto controllo l'inflazione
• Senza creare troppi danni per l'economia finanziaria e reale

Ma fare entrambe le cose è possibile?

Credo che sia veramente difficile. I tassi alzati fino a questo livello per domare l'inflazione servono per rallentare l'accesso al credito, in modo tale che masse ed aziende abbiamo maggiori difficoltà per l'accesso al credito.

Avendo meno accesso al credito, la domanda di mercato non può fare altro che scendere e di con-seguenza l'inflazione può essere mantenuta sotto controllo.

Ma questo implica grandi probabilità di entrare in recessione, e sappiamo benissimo o comunque in molti lo sanno, che entrare in una recessione proclamate e conclamata non è di certo una buona co-sa per i prezzi degli indici azionari.

I miei sistemi ed algoritmi mi suggeriscono ancora un'esposizione long dovuta all'andamento dei prezzi che di fatto sono saliti da inizio anno, ma allo stesso tempo la componente macro mi dà degli allert significativi in quanto le cose potrebbero cambiare in modo veloce e significativo.

Nell'ultimo periodo la FED ha fatto una buona iniezione di liquidità sui mercati, che anche se non può essere considerata un Qe rimane pur sempre un'iniezione di liquidità veloce ed abbondante.

Credo che sia stata fatta per "mettere una pezza" alle problematiche delle banche Silicon Valley Banck, FRC (First Republic Bank/CA), CCS.US (Credit Suisse Group AG-ADR) appena acquisita da Ubs.

E non bisogna dimenticare che le regolamentazioni per quanto riguarda le banche Americane ed Europee, non sono proprio uguali. Infatti, la regolamentazione europea risulta essere molto più rigida mentre negli USA una banca con una capitalizzazione di 250 miliardi di dollari viene presa in considerazione con una piccola banca.

Se guardiamo il panorama italiano, una banca da 250 miliardi sarebbe una grossa banca.

Ed ancora, non bisogna perdere di vista le quotazioni del GOLD SILVER BTC ed ETH Evitando di portare avanti la disquisizione che ritengo essere filosofica, sul fatto che le principali criptovalute per capitalizzazione siano o meno degli asset rifugio, rimane il fatto che il mercato sta comprando asset rifugio.

E quando succede questo? Ovviamente quando cercano rifugio.

Quindi è concludendo è sicuramente utile individuare e sfruttare i trend in atto del mercato azionario, senza però dimenticare che le cose potrebbero cambiare ed anche velocemente per motivi macro evidenti e sotto gli occhi di tutti. Nella costruzione del mio portafoglio di Investing, dovrò tenere conto di queste circostante che purtroppo rendono la gestione molto più attiva.

Bene al rialzo, i mercati azionari sono fatti per salire. Ma attenzione a inflazione ed aumento dei tassi che possono provocare una recessione.


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No consigli finanziari ma solo le idee personali dell’autore.
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