Il Palladio sta soffrendo per almeno due avversità. La prima è la prudenza legata ad una eventuale recessione che potrebbe manifestarsi in più della metà del mondo che, seppure attesa come non profonda, avrebbe ripercussioni sulla sua domanda visto il prevalente impiego industriale e segnatamente nel settore automobilistico. infatti viene usato come catalizzatore nelle marmitte delle automobili a benzina. Considerando il trend delle auto elettriche per il futuro verrà meno anche un pezzo di domanda.
La seconda spina nel fianco è la concorrenza mossagli dal Platino, suo parente povero il quale molto meno costoso ben si adatta nell'impiego automobilistico seppure con minore efficacia. Rispetto ai massimi del 2022 mentre il Palladio ha perso il 60% del suo valore, il platino stando fermo ha ridotto drasticamente la competitività del fratello più prezioso. Questo comporta che le aziende automobilistiche, seppur non a parità di prestazioni, hanno la possibilità di abbattere enormemente il costo di produzione del componente.
In ottica contrarian il palladio si presta molto bene ad una strategia di mediazione dei prezzi a size crescente a partire dai livelli attuali.
Sul grafico mensile marzo ha consegnato una candela di incertezza (doji) che frequentemente troviamo in corrispondenza di cambi di trend. Ad oggi il suo massimo è stato già violato per cui un segnale long è già presente. La violazione del minimo di marzo decreterebbe il fallimento dello scenario long.
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