Osservando l'impostazione tecnica di S&P500, l'indice azionario più importante al mondo, ho notato una somiglianza tecnica con la crisi del 2008 nei grafici mensili. Non voglio assolutamente diffondere panico o sembrare pessimista, però quello che vedo è semplicemente una somiglianza tecnica che mi fa pensare ad un ipotetico crollo di lungo periodo sul mercato azionario.
Vediamo insieme i punti che mi fanno pensare ad un crollo così corposo dei mercati.
1) IMPOSTAZIONE TECNICA SU BASE MENSILE: Il mese di agosto ancora non è finito, ma l'impostazione attuale su S&P500 mi fa pensare ad una chiusura al di sotto di area 3000. Una chiusura al di sotto di questo livello, apre spazio a nuovi ribassi che necessariamente portano a nuovi minimi. Da notare la somiglianza dei movimenti delle aree chiuse nei due quadrati nella figura.
In entrambi i quadrati ci sono 3 massimi intervallati dalla generazione di minimi intorno ai livelli dai quali sono partiti i movimenti rialzisti. L'unica vera differenza sta nel fatto che tra il 2018 e il 2019 i minimi sono stati rotti, nel 2008 abbiamo visto solamente un appoggio su quei minimi.
In sostanza c'è una forte somiglianza tecnica con il movimento generico: Generazione di 2 massimi con rimbalzi sui minimi e generazione del Terzo Massimo con affondo nello spazio di 3 mesi. Per il momento ci troviamo ancora nel primo mese dei 3 che potrebbero dar vita al crollo.
2) TROPPO "CASH" NEL MERCATO: Nel mercato c'è troppo cash dovuto alle forti manovre espansive delle Banche Centrali nel corso degli ultimi anni. Esempio eclatante è la BCE che continua a inondare il mercato di liquidità generando una sorta di "Overdose" da cash. In sostanza, la liquidità non genera inflazione in quanto i titoli di Stato quotano molto alti offrendo rendimenti molto bassi (Vedi BUND o Treasuries USA). Questa è un' ANOMALIA in quanto il mercato dei Titoli di Stato è sorretto solo ed unicamente dalle Banche Centrali per effetto dell'emissione di liquidità. Fenomeno singolare è il fatto che EQUITY e FIXED INCOME sono saliti allo stesso ritmo nel corso degli ultimi anni, l'opposto del FLIGHT TO QUALITY classico che invece è solito nei mercati con regolare funzionamento di lungo periodo.
3) ASIMMETRIE NEI TASSI DI INTERESSE: Mentre gli USA si trovano in una condizione di dover tagliare i tassi per contenere la futura e inevitabile recessione ciclica, la BCE si trova ancora a dover decidere se e quando alzarli. Questo sbilanciamento porta a delle conseguenze importanti sul mercato valutario che, nel caso di EURUSD, si trova a dover affrontare, da più di un anno, una fase Laterale/Ribassista che non sfoga mai in un movimento nel senso opposto, cosa che potrebbe avvenire nell'arco dei prossimi 3 mesi.
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