Unicredit finalmente si prende la sua rivincita

Allungo rialzista imponente quello messo in mostra da Unicredit che accumula in sole due sedute guadagni di poco superiori al 12%, con volumi scambiati più che raddoppiati rispetto alla media giornaliera.

Da troppo tempo il titolo è stato snobbato dagli operatori, a causa della mancanza di appeal speculativo dopo l'interruzione delle trattative di fusione con Commerzbank.

Dal punto di vista dell'analisi grafica i prezzi si sono impantanati lungo una prolungata fase di congestione, entro gli angusti limiti compresi tra 9.90 e 10.40 euro, dopo una pesante fase ribassista costata un perdita di valore superiore al 23%.

Adesso finalmente i corsi riprendono il giusto vigore sfidando direttamente la resistenza psicologica a 12 euro e mantenendo concrete aspirazioni a superare lo sbarramento più difficile a 12.40, prima di suggellare il recupero con l'exploit oltre quota 13 euro.

In tal senso appare senz'altro dissonante con le quotazioni attuali, la valutazione complessiva fatta dalla stragrande maggioranza degli analisti, che indicano un target price medio almeno superiore a quota 14 euro.

Vengono infatti sottostimati dagli investitori gli enormi sforzi fatti dal management nel rendere più snella ed efficiente la struttura degli Npl e degli Utp, ovvero le inadempienze probabili su crediti forniti soprattutto alle Pmi.

Tale situazione non è rappresentata adeguatamente dai prezzi del titolo, in evidente affanno fino a qualche seduta fa lungo quota 10.70 euro.

Le prospettive vista la forza rialzista del FTSE MIB sono orientate quanto meno a stabilizzare quota 11.50 e solo in seguito tentare l'assalto alle resistenze di 12.40 prima e 13.20 in seguito.

Strategie operative su Unicredit

Per le posizioni long: iniziare ad accumulare il titolo in portafoglio ai prezzi correnti, puntando al test cruciale della resistenza oltre quota 13 euro entro breve termine.

Prospettive più ampie d'investimento possono essere colte unificando all'investimento diretto sul titolo un operatività volta a controbilanciare le fasi di maggiore volatilità e di calo dei prezzi.

In tal senso difendere il valore dei titoli detenuti acquistando opzioni Put, strike 12 euro, scadenza 20 settembre qualora i prezzi dovessero riscontrare difficoltà a consolidare rapidamente quota 12.40 resistenza chiave per capire le reali ambizioni del titolo.

Per le posizioni short: nell'eventualità i prezzi vengano respinti dai target rialzisti oltre quota 12 euro, procedere alla vendita una volta verificata la successione di massimi uguali o decrescenti, rischiando al massimo un euro di stop loss ed un target sotto quota 10.80 euro.

In alternativa alla vendita diretta del titolo, acquistare opzioni Put, strike 11,50 euro, scadenza settembre 2019, con rischio contenuto al premio pagato ed vantaggio di rendimenti amplificati dalla leva.
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