Sono settimane molto complicate per Bitcoin e l'intero comparto criptovalutario, il quale dopo il forte rialzo di fine marzo si trovano nuovamente in una fase di stallo. I recenti movimenti di mercato hanno confermato come il settore delle criptovalute si trovi in una fase di continua lateralità.
In realtà molti sostengono che sulle criptovalute non esistano fasi laterali in quanto avendo delle variazioni percentuali molto ampie, non possono essere considerate delle vere e proprie fasi di lateralità. Questo è un grave errore in quanto ciò che determina la fase di mercato non è tanto la variazione percentuale che c'è tra il massimo e il minimo bensì la forza che il singolo asset o il singolo mercato ha al di sotto.
Il fatto che su una criptovaluta in fase laterale vi siano variazioni percentuali anche del 30% tra massimi e minimi non significa che questa non possa essere considerata come fase laterale. Se andiamo a vedere le enormi oscillazioni in fase di trend che arrivano a superare il 100% su molte crypto, si può comprendere facilmente come le logiche siano le stesse degli altri asset tradizionali. L'unica differenza, che coloro che seguono le cripto anche da poco tempo ormai hanno compreso molto bene, è la forte volatilità che questo mercato ha rispetto a quelli tradizionali.
In aggiunta, è doveroso dire che sulla maggior parte di crypto non ci troviamo nemmeno in fase laterale bensì in fase ribassista dal momento che nuovi minimi vengono aggiornati ormai da molte settimane.
In questo momento vi è molta incertezza sul futuro trend di mercato, in quanto la correlazione al Nasdaq è di nuovo in aumento, e quest'ultimo non sembra proiettato al rialzo nei prossimi mesi. L'economia americana non ha ancora raggiunto il picco di inflazione e i dati macroeconomici stanno diventando sempre più compromettenti.
Per gli Hodlers potrebbe arrivare una nuova occasione di "acquisto a prezzi scontati", mentre per coloro che vogliono restare più speculativi il consiglio come sempre è quello di usare lo stop loss.
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