L'estate fa capolino anche sui mercati

Siamo pienamente entrati, con l’inizio di questa settimana, nel periodo estivo, caratterizzato spesso, nel recente passato, da scarsi interessi e bassa volatilità, con oscillazioni contenute legate all’equilibrio precario che si è venuto a creare e l’attesa degli investitori verso le dichiarazioni dei banchieri centrali sui tassi e ai dati macro che settimanalmente vengono pubblicati.

Sulle borse Usa c’è ben poco da dire oltre quanto si è già ripetuto più volte, ovvero non vi è alcun cenno di movimenti strutturali al ribasso, almeno nel settore tecnologico, ed ogni correzione appare come una nuova opportunità di acquisti. Anche ieri la sessione ha visto guadagni dell’equity negli Usa, con il raggiungimento di nuovi massimi storici per Nasdaq ed S&P 500, mentre nella notte si è replicato con un nuovo livello mai visto prima per il Nikkei, oltre i 41.200 punti.

I guadagni nel settore tecnologico sono stati guidati da SoftBank Group (1,9%), Disco Corp (0,6%), Tokyo Electron (2,6%), Advantest (2,9%) e Screen Holdings (2,1%). Anche Hitachi è salita di un altro 5%, raggiungendo nuovi massimi storici in seguito alla spinta dell'azienda verso soluzioni di intelligenza artificiale industriale.

VALUTE

Sui cambi non c'è molto da segnalare, se non che l’EurUsd è rimasto nel trading range consolidando la salita della settimana scorsa, attestandosi sopra 1.0820 con possibilità di attaccare area 1.0870 e successivamente 1.0910. Va detto che gli investitori hanno superato i timori iniziali derivanti dai risultati delle elezioni francesi, dove l’alleanza di sinistra ha inaspettatamente preso il comando, con conseguente parlamento in stallo.

Questo risultato è visto però favorevolmente dai mercati, rispetto a un potenziale governo di destra. L'alleanza di sinistra ha conquistato 182 seggi, i centristi di Macron 168 e il Raggruppamento Nazionale di Le Pen 143. E il mercato festeggia. Fino a dove, lo vedremo e lo capiremo presto. Il Cable, intanto, dopo il bonus politico che il mercato ha concesso, in seguito alla vittoria dei laburisti, è leggermente sceso a 1.2800 in ragione di un EurGbp che tiene quota 0.8430 e si riporta verso le resistenze a 0.8460 65 area.

UsdJpy che non molla e torna a ridosso di 161.00 per via di un delta tasso che non scende e fino a quando non si ridurrà, sarà estremamente difficile assistere ad un recupero della valuta giapponese. Poche novità sul fronte del dollaro canadese o del franco svizzero sempre nel solito trading range dell'ultima settimana, così come sulle oceaniche c’è una forza relativa del dollaro australiano rispetto al dollaro neozelandese. AudNzd sopra 1.1000 non lontano dalle resistenze chiave di 1.1030 40 area. E in settimana c’à la Rbnz.

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INFLAZIONE USA

Le aspettative di inflazione dei consumatori statunitensi per l'anno a venire sono diminuite per il secondo mese consecutivo al 3% a giugno 2024 dal 3,2% di maggio, guidate da un calo generalizzato delle prospettive di prezzo. Nel frattempo, anche le aspettative di inflazione per i cinque anni a venire sono diminuite di 0,2 punti percentuali al 2,8%, mentre la mediana a tre anni a venire è aumentata di 0,1 punti percentuali al 2,9%. Altrove, la crescita mediana degli utili previsti per un anno a venire è aumentata di 0,3 punti percentuali al 3%

AUSTRALIA, DATI MACRO CONTRASTANTI

L'indice di fiducia dei consumatori del Westpac-Melbourne Institute australiano è sceso dell'1,1% m/m a un minimo di sei mesi di 82,7 a luglio 2024, in calo rispetto al dato precedente dell'1,7% relativo al mese di giugno. Si tratta del quinto ribasso di quest'anno, poiché i timori di un'inflazione persistente e i maggiori costi sui prestiti, hanno compensato qualsiasi spinta derivante da tagli fiscali e altre misure di sostegno.

Le opinioni dei consumatori sulle condizioni economiche per i prossimi 12 mesi sono aumentate del 3,6% a 84,1 e la loro valutazione per i prossimi 5 anni è aumentata dello 0,5% a 94,5. L’altro dato uscito nella notte, ovvero l'indice di fiducia delle imprese NAB in Australia è salito a 4 a giugno 2024 da un -2 rivisto al rialzo nel mese precedente. È stato il livello più alto da gennaio 2023, a causa di un aumento in sette settori su otto, tra cui produzione e commercio all'ingrosso.

Allo stesso tempo, la crescita del costo del lavoro è scesa all'1,8% in termini trimestrali, inferiore al precedente 2,3% e la crescita dei costi di acquisto è scesa all'1,3% dall'1,7%. La crescita dei prezzi al dettaglio è rimasta sostanzialmente stabile all'1,5%. Dollaro australiano che al netto di correzioni possibili verso 0.6650, potrebbe anche tenere e attaccare le resistenze chiave poste a 0.6860.

Buona giornata e buon trading.

Saverio Berlinzani




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