Mancano 4 giorni al voto in italia, e tutto il comparto obbligazionario, ed in particolare il long therm futures sul BTP quotato all'eurex, sembra non essere interessato ai risultati elettorali.
Segnali tecnici di preludio a chissà che, che o cosa vincerà alle urne non se ne vedono, ed i prezzi sembrano inchiodati con scarssissima volatilità, quasi a indicare che il prossimo governo sarà una fotocopia dell'attuale, quindi un gentiloni bis.
Solo lo Short Therm BTP oggi ha accellerato verso il recupero di resistenze interessanti, e tenicamente c'è un motivo, é vero però che anche lo Short Therm BTP assieme al Long Therm BTP, da subito dopo il rialzo dei tassi da parte della federal reserv a dicembre, che ha visto il decennale (spread) usa passare dal 2% al 2,50%, ha semplicemente cercato di rimbalzare dai minimi delle forti vendite che a dicembre si sono scatenate su tutti i futures degli interest rate fixed mondiali.
Il BTP di lungo periodo è così passato da 141 euro di quotazione a 135 in un solo mese, e dal minimo di dicembre non si è poi molto schiodato.
A questo punto è palese l'accumulazione di volatilità che sta interessando il movimento del BTP Long Therm, quindi in un laterale compreso tra 134 euro e 138 euro un movimento minimo di 4 euro di volatilità bisogna quantomeno aspettarselo.
A seconda del probabile risultato elettorale, che avverrà solo lunedì, c'è da aspettarsi un brekout e la fuoriuscita di questo canale, anche perchè tecnicamente il ritono sotto 0,7% di rendimento del Bund accompagnato dagli acquisti sullo stesso obbligazionario tedesco hanno innescato per il BTP un aumento del rendimento in salita sino al 1,5%
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