Il mercato sale ma aumentano anche i rischi di recessione

Il rallentamento delle vendite di semiconduttori è l'ennesimo segnale del peggioramento dello stato dell'economia mondiale. Le vendite di chip mostrano una buona correlazione con la domanda globale e hanno decelerato per il sesto mese consecutivo. Anche i rischi di recessione negli Stati Uniti stanno aumentando, con gli economisti di Bloomberg che ne prevedono una entro l'inizio del 2024 con una probabilità rasente il 100%, mentre banche come Wells Fargo e Deutsche Bank pensano che potremo assistere ad una recessione ancora prima. Elon Musk continua a ritenere probabile una recessione negli Stati Uniti, prevedendo che la flessione sarà "lieve" e durerà fino a 18 mesi.

Particolari attenzioni sono rivolte anche nei confronti della curva dei rendimenti: infatti, dopo venerdì, i rendimenti a due anni si attestano al di sopra dei tassi a 10 anni, per ribadire le preoccupazioni degli investitori secondo cui la Fed, potrebbe aumentare ulteriormente i tassi ed in maniera più rapida rispetto quanto comunicato in passato. Questo potrebbe innescare un grave rallentamento della crescita economica. Il divario di rendimento si è ridotto a meno 40 punti base, circa 10 punti base in meno rispetto al minimo registrato nell'agosto 2000.

Infine, il tasso di disoccupazione ha toccato un nuovo minimo. Come ben saprete, un economia ha bisogno di un pò di disoccupazione per mantenere i propri conti in equilibrio ma il livello che sta raggiungendo questo dato, inizia veramente ad essere preoccupante.

Naturalmente, lo svilupparsi di questo panorama negativo potrebbe spingere le quotazioni dei principali indici azionari verso nuovi minimi. Il mercato USA è un leading indicator per molti altri mercati: fra questi, vi è il topic del nostro canale, le cryptovalute.

Come ben sapreste, il tasso di correlazione fra mercato tecnologico e Bitcoin è molto alto, specialmente in momenti di panico borsistico. La cosa diventa interessante se associata al crescente clima di fiducia che gli investitori pare stiano ritrovando nei confronti dell'investimento in crypto ed aziende tecnologiche (vista la recente risalita dei prezzi).

La verità è che effettivamente, le società più speculative hanno registrato dei bei rendimenti in queste ultime due settimana ma le bluechip, hanno compresso i propri rendimenti in un piccolo range percentuale. Sempre mantenendo un certo parallelismo con il mercato decentralizzato, Bitcoin è la seconda crypto (dopo SOL) in classifica per minor rendimenti percentuali durante la settimana. In sintesi, i titoli speculativi, si muovono secondo logiche speculative, non economiche e questo potrebbe significare che, effettivamente, i timori di una recessione sono concreti, specie per le mani forti.



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