1. LA IPO DI ARM Due sono stati i protagonisti dello scorso giovedì 14 settembre: • La Lagarde, presidente della banca centrale europea, con la decisione sul tasso di interesse • La IPO più attesa dell’anno: quella di ARM Una IPO, in italiano “offerta pubblica iniziale”, è quel processo attraverso il quale una società si quota in una borsa valori (in questo caso, sul Nasdaq) e offre per la prima volta le sue azioni al pubblico con lo scopo di ottenere dei finanziamenti da parte degli investitori che, al momento dell’acquisto, diventeranno azionisti della società stessa appena quotata. Uno dei fattori che caratterizza il prezzo di una società appena quotata è l’alta volatilità. Questo è accaduto per ARM? Osserviamo la grafica successiva.
Il grafico del prezzo della società su timeframe a 15 minuti è abbastanza chiaro: la volatilità è stata alta. Infatti: • Il prezzo ha realizzato un +13% nella prima seduta di giovedì e un -4.20% in quella di venerdì Ricordate: • La volatilità di una nuova società quotata può essere legata a diversi fattori, tra i quali le aspettative del mercato e la forte emotività associata All’aumentare della volatilità, aumenta l’esposizione al rischio: questo è il motivo per il quale operare su una IPO richiede grande esperienza e abilità. Pensando ora al medio periodo, quali dovrebbero (ipoteticamente) essere quei contesti economici nei quali ARM dovrebbe registrare delle buone performance? Buongiorno a tutti. L’obiettivo di questa analisi è quello di presentarvi alcuni indici (un indice di forza in particolare) da seguire per investire con maggior sicurezza sulla società ARM, utilizzando la macroeconomia, le correlazioni e l’analisi settoriale. Questi i protagonisti dell’analisi: • Settore dei semiconduttori • Settori ciclici e non ciclici • Settori ad alto e basso beta • PMI manifatturiero • PMI sui servizi • Fiducia dei consumatori • Prodotto interno lordo • Indice SPHB/SPLV Buona lettura.
2. GENERALITÀ SULLA SOCIETÀ ARM Arm Holdings è una società del settore tecnologico attiva nel campo dei semiconduttori, fondata nel 1990 con sede a Cambridge, Regno Unito. Il primo punto da specificare, che ad alcuni potrebbe sfuggire, è che la società non produce gli ormai noti “processori”, bensì progetta le loro architetture, che sono quell’insieme di istruzioni che definiscono come deve funzionare un processore. I clienti di ARM acquistano queste architetture e, sulla base di esse, costruiscono i loro prodotti. Per capire l’importanza che la società ricopre nel mercato si pensi che le sue architetture sono presenti in praticamente qualunque smartphone e tablet esistente; le stesse trovano largo spazio anche nel campo dei PC, data center e nelle automobili. Per fornirvi un altro numero, si stima che il 70% della popolazione mondiale utilizza prodotti basati sulla tecnologia di ARM. Il modello di business della società si basa sulle licenze e sulle royalties. In particolare: • Ogni cliente della società che desidera utilizzare un’architettura ARM deve pagare una licenza (quest’ultima è come se fosse una sorta di “contratto d’autore”, dove un autore stesso cede i suoi diritti ad una casa editrice) • Ogni volta che un prodotto basato su un’architettura ARM viene venduto, la società guadagna delle royalties, che sono delle percentuali di guadagno generate da quella stessa vendita Importante conoscere alcuni tra i principali clienti della società: • Apple • Amazon • Nvidia • Microsoft • Intel • Samsung • Google • TSMC Quest’ultima informazione sarà cruciale nel proseguo dell’analisi.
3. LA CICLICITÀ DEL SETTORE DEI SEMICONDUTTORI In generale si può affermare che il settore dei semiconduttori si occupa della progettazione, produzione e vendita di dispositivi a semiconduttore. Un ETF che replica l’andamento di prezzo di società attive in questo campo è l’iShares Semiconductor, dal ticker “SOXX” e rappresentato nella figura seguente:
Il settore dei semiconduttori è strettamente legato a quello tech dal momento in cui tutti i dispositivi tecnologici necessitano di dispositivi a semiconduttore per poter essere costruiti. La stretta interconnessione dei due settori è ben rappresentata dalla correlazione positiva osservabile nella figura successiva: quella tra SOXX e XLK.
Addentriamoci ora all’interno di SOXX. Quali sono le prime 10 partecipazioni in peso % all’interno dell’ETF?
La prima società altro non è che Nvidia, seguita da Broadcom, Intel, AMD, Texas Instruments, On Semiconductor eccetera. La maggior parte delle società che compongono il paniere dell’ETF hanno una caratteristica comune: l’alta volatilità o, per essere più chiari, una maggior volatilità rispetto al benchmark di riferimento, l’S&P500. Aiutandoci con Investing.com, prendiamo in esame Broadcom e osserviamo la grafica successiva:
Il beta azionario della società è pari a 1.12. Questo significa che essa tende a muoversi, tipicamente, di 1.12 volte in più (in positivo e in negativo) rispetto all’S&P. Questo significa che in un bear market Broadcom sottoperformerà l’indice di riferimento, mentre in un bull market accadrà l’esatto contrario. Le due grafiche successive mostrano questi aspetti appena discussi:
Abbiamo preso in esame Broadcom; si pensi che il beta azionario di Nvidia è pari all’1.74! Tutto ciò per quanto riguarda le due società. Che beta presenta, invece, il settore dei semiconduttori? Questo è possibile scoprirlo osservando le caratteristiche del portafoglio dell’ETF SOXX:
Alto beta, pari a 1.44. Molti di voi si staranno chiedendo: “Perché le società operanti nel campo dei semiconduttori hanno una volatilità superiore alla media?” Uno dei motivi principali è il seguente: esse sono cicliche; gli utili societari di questa particolare categoria sono dipendenti dalle condizioni economiche (e per lo stesso motivo, possono risultare volatili nel lungo termine). In maniera più generale è possibile affermare che: • I settori ciclici sono tipicamente condizionati da beta superiori a 1 • I settori non ciclici, o “difensivi”, sono quelli condizionati da beta inferiori a 1 o in linea con il benchmark, in quanto i loro utili rimangono costanti nel lungo termine non essendo particolarmente soggetti a condizioni economiche avverse o favorevoli Saranno ora condivisi due ETF che replicano il movimento di società ad alto e a basso beta: • L’Invesco S&P500 High Beta (dal ticker SPHB) • L'Invesco Low Volatility (dal ticker SPLV)
“Spacchettiamo” ora i due ETF e andiamo a scoprire quali sono i principali settori per ponderazione per percentuale:
In SPHB sono il settore tecnologico e quello sui consumi discrezionali ad avere il maggior peso (intorno al 55%), mentre in SPLV sono i più classici settori difensivi (consumi di base, utilities e sanitario), per un peso del 58%. Questo conferma quanto espresso precedentemente sui beta dei settori ciclici e di quelli difensivi. Grazie a tutte le informazioni ricavate, è possibile costruire un indice di forza (o di sentiment) sulle aspettative di crescita/decrescita economica degli investitori: quello SPHB/SPLV. La funzione di quest’ultimo è testimoniata dalle successive correlazioni positive che ora andremo ad osservare:
Le figure precedenti esprimono importanti concetti: • Ad aspettative di crescita economica (aumento dei PMI, del PIL e degli utili societari) gli investitori concentreranno i loro acquisti su società cicliche e volatili, capaci di garantire maggiori rendimenti • Ad aspettative di decrescita economica (contrazione dei due PMI, del PIL e degli utili societari) gli stessi andranno a “rifugiarsi” su società difensive, capaci di proteggere in parte il capitale (oltre a pagare, in genere, alti dividendi).
Inoltre, correlando l’indice SPHB/SPLV con SOXX confermiamo quanto espresso precedentemente: il settore dei semiconduttori è ciclico.
4. SPHB/SPLV È l’INDICE DA SEGUIRE PER INVESTIRE SU ARM In quali contesti del ciclo economico Arm dovrebbe registrare delle buone prestazioni? È importante ricordare che, nel medio-lungo periodo, il mercato azionario tende a guadagnare all’aumentare degli utili che le società sono capaci di generare; non per altro, tra S&P500 e utili esiste una correlazione positiva di lungo periodo:
Lo stesso vale per Arm; più in particolare, per i clienti di Arm. Vi chiederete…in che senso? Nel secondo paragrafo è stato specificato che Arm vende le sue architetture a determinati clienti che successivamente, sulla base di esse, costruiscono i loro prodotti. La domanda delle stesse architetture aumenterà all’aumentare della domanda dei consumatori per dispositivi elettronici di vario genere; in quali fasi del ciclo economico si verifica questo contesto? Prendiamo in esame la figura successiva:
Un aumento della domanda si verifica ad un’espansione del dato macroeconomico sulla fiducia dei consumatori, coincidente con una sovraperformance della società cicliche rispetto a quelle difensive. Che performance hanno presentato nel tempo i clienti di Arm menzionati precedentemente all’interno degli archi temporali indicati dai rettangoli di color rosso? Osserviamolo nelle grafiche successive:
Hanno sempre registrato delle buone prestazioni dal momento in cui, in espansione economica, aumentavano i loro utili societari. Andiamo ad osservare anche le prestazioni di SOXX all’interno degli stessi contesti:
• Da luglio 2012 a settembre 2014: +82%
• Da settembre a novembre 2016: +50%
• Da agosto 2017 a maggio 2018: +31%
• Da marzo 2020 a dicembre 2021: +182% • Da giugno 2022 ad oggi: +42%
Possiamo concludere affermando che SPHB/SPLV è e sarà un ottimo indice da monitorare per capire quali potranno essere le performance di ARM, in quanto: • Ad un rialzo dell’indice (monitorabile a cadenza giornaliera) corrisponderà un aumento della fiducia dei consumatori; questi ultimi tenderanno ad aumentare le loro spese, incrementando di fatto gli utili societari dei clienti di ARM; più dispositivi e apparecchi elettronici venduti e maggiori profitti per ARM attraverso le licenze e le royalties • A SPHB/SPLV ribassista accadrà l’esatto contrario: ad una debole fiducia dei consumatori diminuirà la domanda degli stessi prodotti elettronici e, per questo motivo, le società produrranno meno con annessa riduzione della domanda di architetture per chip
Le prestazioni in borsa di ARM saranno dunque dipendenti dalle stesse prestazioni dei suoi clienti, il che conferirà al titolo una volatilità superiore alla media (beta > 1). A dare tono ancora più “aggressivo” al titolo contribuirà anche il mercato cinese, dal quale gli utili della società sono dipendenti per circa un quarto dell’intero fatturato. Per quest’ultimo motivo la società sarà dunque soggetta a rischi economico-politici, viste e considerate le restrizioni USA-Cina? Qualora qualche concetto non fosse chiaro commentate pure. A presto!
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