Comincia domani una settimana densa di appuntamenti cruciali, sia a livello macro che per le dichiarazioni dei banchieri centrali. Intanto Wall Street ha chiuso la settimana scorsa e quindi il mese di Giugno in rosso, con l'S&P che ha perso lo 0,4% dopo aver toccato un nuovo massimo di 5,5K, mentre il Nasdaq ha chiuso a -0,7% dopo aver toccato brevemente il livello record del 19980 e il Dow Jones è sceso di 41 punti.

I dati macro con cui si è conclusa la settimana e il mese, hanno mostrato che la misura dell'inflazione preferita dalla Fed, ovvero il PCE, è rimasta praticamente invariata a maggio, aprendo la strada ad un prossimo futuro ribasso del costo del denaro, checché ne dicano i Presidenti delle varie Fed locali. Nel frattempo, la fiducia dei consumatori del Michigan è stata rivista nettamente al rialzo e le aspettative di inflazione sono state inferiori rispetto a quanto riportato in precedenza.

I servizi di comunicazione hanno guidato il calo mentre Alphabet (-1,7%), Meta (-2,9%), Netflix (-1,4%) e Walt Disney (-2,8%) hanno ceduto terreno. Al contrario, i titoli energetici e immobiliari hanno registrato piccoli guadagni. La maggior parte delle mega cap ha chiuso in rosso, tra cui Nvidia (-0,3%) e Amazon (-2,3%). Nel mese, l'S&P ha guadagnato il 2,9%, il Dow lo 0,7% e il Nasdaq il 4,9%. Nella prima metà del 2024, l’S&P ha guadagnato il 15,1%, il Nasdaq il 20%, il Dow il 3,7%. Risultati decisamente al di sopra delle attese.

VALUTE: EURO TIENE, JPY SUI MINIMI

Sul fronte valutario, il dollaro resta forte anche se è vicino ai massimi quasi esclusivamente contro Jpy mentre contro le altre valute, ripiega e perde qualche posizione. EurUsd che dopo la pubblicazione del PCE, è tornato sopra 1.0700 chiudendo a 1.0715 e confermando la fase di lenta accumulazione rialzista che sembrerebbe portarlo verso le prime resistenze chiave di medio termine poste a 1.0800. Sul Cable c’è maggiore pressione, legata alla salita di EurGbp.

Le incognite, per la moneta unica, possono ancora dipendere dalle elezioni francesi che potrebbero sancire la vittoria della destra nella costituzione dell’Assemblea Nazionale, che potrebbe quindi, prossimamente e dopo l’eventuale ballottaggio, avere una maggioranza estrema, il che potrebbe generare una crisi di sfiducia verso la Francia da parte delle agenzie di rating e dei mercati finanziari. Molto dipenderà dalle eventuali alleanze in sede di ballottaggio e dalla capacità del Presidente Macron di riuscire a ricucire i rapporti con gli alleati.

Per quanto riguarda il UsdJpy, la sostituzione di Masato Kanda, ex responsabile valutario del Governo giapponese, con Atsushi Mimura, fino ad ora non ha prodotto alcun effetto. Del resto non si conosce la ragione di questo cambio al vertice, se per eccessivi interventi verbali non supportati da alcuna azione concreta, o per qualche altra ragione a noi sconosciuta.

Nel frattempo, il Ministro delle Finanze Shunuchi Suzuki si è detto preoccupato senza però di fatto sostenere un intervento. In questo scenario, il mercato dei cambi resta comunque stabile, anche se in precario equilibrio.

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SETTIMANA ENTRANTE

Negli Stati Uniti, l'attenzione degli investitori si concentrerà sui dati relativi al mercato del lavoro, in particolar modo sui Non Farm Payrolls di venerdì prossimo. Ma non solo quelli, perché usciranno anche i dati sui Challenger layoffs, ovvero la variazione percentuale dei licenziamenti segnalata dai datori di lavoro durante il mese indicato rispetto allo stesso mese dell'anno precedente e i Jolts openings, cioè, il rapporto mensile sulle offerte di lavoro nelle aree commerciali, industriali e uffici degli Stati Uniti. Il calcolo include tutti i posti vacanti che rimangono aperti a partire dall'ultimo giorno lavorativo di un mese.

Oltre a questi ovviamente gli Adp, ovvero gli anticipatori dei payrolls nonché i dati settimanali sui sussidi di disoccupazione. Ma sempre in settimana, non possiamo dimenticare i verbali del Fomc, per entrare nel dettaglio dell’ultima decisione della Fed. Infine, negli Usa c’è attesa anche per i Pmi manifatturiero e servizi, oltre agli ordini di fabbrica e dati sul commercio estero. In Europa, le elezioni parlamentari in Francia e Regno Unito saranno l’evento politico della settimana.

Mentre per altri paesi segnaliamo, i tassi di inflazione per l'area euro, Germania, Svizzera, Corea del Sud e Turchia. In Germania, c’è attesa per gli ordini di fabbrica e i dati sulla produzione industriale, mentre il Canada pubblicherà l'Ivy PMI. Non dimentichiamo poi l’indice Tankan delle grandi aziende in Giappone e il Caixin PMI manifatturiero e servizi cinese. Infine, saranno pubblicati i dati PMI dei servizi e manifatturiero per Italia, Spagna e Brasile.

PMI CINA IN CALO

Il PMI ufficiale NBS non manifatturiero in Cina è sceso a 50,5 nel giugno 2024 da 51,1 del mese precedente, mancando le previsioni di mercato di 51,0. Pur segnando il 18° mese consecutivo di espansione nel settore dei servizi, l'ultimo dato è stato il più debole dallo scorso dicembre, poiché i nuovi ordini e i nuovi ordini dall'esportazione sono rimasti deboli.

Inoltre, il calo dell'occupazione risulta in espansione. Dal lato dei prezzi, i costi di produzione sono diminuiti per il secondo mese. Nel frattempo, i prezzi di vendita sono diminuiti per il nono mese consecutivo, Si è rafforzata, per contro, la fiducia delle imprese (57,2 contro 56,9).

Saverio Berlinzani




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