A spingere i rialzi della materia prima sono diversi fattori: l’impatto dell’uragano Laura sugli impianti di raffinazione statunitensi. Oltre a questo, lo scorso 26 agosto sono stati diffusi i dati dell’EIA che hanno evidenziato un calo delle scorte di 4,689 milioni di barili contro attese a 3,649 milioni.
I Prezzi del petrolio WTI sono riusciti a riportarsi verso la resistenza a 43,84 dollari, lasciata in eredità dai minimi del 27 febbraio scorso. La violazione di questo livello di concentrazione di offerta risulta particolarmente importante per i compratori, che avrebbero la strada spianata verso la fondamentale soglia psicologica dei 50 dollari al barile.
Se invece l’ipotesi di una discesa dovesse avverarsi, un primo obiettivo sarebbe il sostegno a 40,42 dollari: una discesa al di sotto di tale zona avrebbe la possibilità di far allungare il passo ai venditori, i quali potrebbero traghettare i corsi verso il sostegno a 29,11 dollari, espresso dai massimi del 2 aprile 2020.
Vista la corsa dell’ascesa negli ultimi mesi, nel breve periodo si potrebbe valutare una strategia di natura short da 43,39 dollari. Lo stop loss sarebbe localizzato a 43,90 dollari, mentre l’obiettivo a 41,8 dollari.
The information and publications are not meant to be, and do not constitute, financial, investment, trading, or other types of advice or recommendations supplied or endorsed by TradingView. Read more in the Terms of Use.