Seduta interlocutoria dei principali indici mondiali, in particolare quelli USA, che hanno chiuso misti, con l’S&P 500 che ha perso lo 0.13%, il Dow Jones salito dello 0.40% e il Nasdaq che ha chiuso in rosso 0,2%, a causa della svendita delle azioni di Tesla e Intel. Gli operatori, in una seduta senza dati macro-rilevanti, hanno atteso le trimestrali e qualche dichiarazione di rappresentanti della Fed che ieri hanno generato volatilità, rimanendo fermi sulle posizioni da falco prevalenti all’interno del comitato.

A livello di risultati societari, le azioni di Uber sono crollate del 5,7% dopo che la società ha pubblicato utili inferiori alle previsioni. Anche Tesla ha ceduto quasi il 2%, con la procura statunitense che sta esaminando se la società abbia commesso frodi finanziarie o telematiche ingannando investitori e consumatori riguardo alle capacità di guida autonoma dei suoi veicoli elettrici. Intel perde il 2,2% dopo che gli Stati Uniti hanno revocato le licenze di esportazione alla Cina.

Sul fronte dei dati macro, la giornata di oggi, in una settimana scarna di dati, offre però la decisione della Bank of England sui tassi, in un contesto di indebolimento della sterlina legato alle incertezze su quel che farà la banca centrale. Il mercato scommette sul nulla di fatto ma qualcuno ipotizza un taglio, specie dopo l’uscita delle vendite al dettaglio, molto peggiori del previsto.

VALUTE

Le principali coppie valutarie sono rimaste nel trading range dell’ultima settimana, con l’EurUsd ancorato tra 1.0740 e 1.0780 incapace di rompere al rialzo, ma con supporti che sembrano significativi in area 1.0730. Cable che è sceso leggermente nella giornata testando i supporti a 1.2470, per poi rimbalzare a ridosso di 1.2500. Come detto, oggi è il giorno della Bank of England.

UsdJpy sempre forte, tornato sopra 155.00 e 100 pip di guadagno nella sessione odierna, in assenza di dichiarazioni della BoJ, che però, sospettiamo possa non essere lontano da un terzo intervento dopo i due precedenti del 29 aprile e 1° maggio. Franco svizzero stabile sia contro euro, sia contro dollaro, mentre sui cross si segnala il recupero esclusivo di quelli contro Jpy. Non c’è molto da segnalare se non che il mercato rimane in attesa di qualche notizia che possa chiarire la posizione delle diverse banche centrali su quando vi saranno le riduzioni del costo del denaro.

Intanto segnaliamo anche che ieri, il dollar index è salito sopra quota 105,5, toccando i massimi di una settimana, specie dopo i commenti di Kashkari che, ricordiamolo, si aspetta che la banca centrale rimanga ferma per un periodo prolungato fino a quando non ci saranno prove chiare di disinflazione, e non ha escluso la possibilità di un aumento se l'inflazione dovesse accelerare. Gli investitori attendono ora ulteriori commenti dalle banche centrali e il Michigan Consumer Sentiment Index di venerdì per avere maggiore chiarezza sul percorso dei tassi.

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BANCA CENTRALE SVEZIA

La Riksbank ha abbassato ieri il tasso di riferimento di 25 punti base al 3,75%, in linea con le aspettative del mercato, in ragione di una inflazione che si sta avvicinando al target in un contest di rallentamento economico. Si tratta della prima riduzione del costo del denaro dal 2016, dopo la campagna di inasprimento iniziata due anni fa. I politici hanno aggiunto che se le prospettive per l’inflazione rimarranno quelle attuali, è assai probabile che vi saranno altre riduzioni dei tassi di riferimento più avanti durante questo 2024.

Tuttavia, le prospettive per l’inflazione potrebbero anche cambiare, e i rischi che potrebbero far salire nuovamente l’inflazione in Svezia sono legati principalmente alla forte economia americana, alle tensioni geopolitiche e al tasso di cambio della corona, che contro euro, dal 2012 ha perso oltre il 40%, passando da 8.20 a quasi 12 corone per un Euro. L’aggiustamento della politica monetaria in futuro dovrebbe quindi essere improntato alla cautela, con tagli graduali del tasso di riferimento.

CINA, BILANCIA COMMERCIALE

Il surplus commerciale cinese è sceso a 72,35 miliardi di dollari nell’aprile 2024 dagli 86,46 miliardi di dollari dello stesso periodo dell’anno precedente, al di sotto delle previsioni di mercato di 76,7 miliardi di dollari. La ragione di questo peggioramento è legata ad un calo dell’export, cresciuto molto meno degli import. Le esportazioni sono aumentate dell’1,5%, rispetto alle aspettative di una crescita dell’1%, mentre le importazioni sono aumentate dell’8,4%, battendo le aspettative di un aumento del 5,4%.

Ciò però per converso significa che la domanda cinese è in netta ripresa. Nel mentre, Il surplus commerciale con gli Stati Uniti è aumentato ad aprile a 27,2 miliardi di dollari rispetto ai 22,94 miliardi di dollari del mese precedente.

Buona giornata e buon trading.

Saverio Berlinzani



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