Marco_Bernasconi

Wall Street sale; i rendimenti obbligazionari rallentano

DJ:DJI   Dow Jones Industrial Average Index
Continua a rimanere ottimismo dei mercati che l'economia riprenderà in maniera sana, finalmente aiutata dal lancio dei vaccini contro il coronavirus e con la prospettiva di aiuti anche in maniera maggiore di quelli già pervenuti, dal nuovo governo democratico.

Ieri è stata una giornata di incertezze a Wall Street con gli indici che hanno chiuso misti, passando una giornata indecisi su dove andare ma non lontano dai record raggiunti la scorsa settimana.
L'S&P 500 è salito dello 0,23%, aiutato in questo in gran parte dai guadagni delle Big Tech, tra cui Apple e Amazon. Da notare che la maggior parte dei titoli dell’indice sono comunque scesi.
Il rendimento di del prezzo dei Bond a 10 anni è calato sulle preoccupazioni che la Federal Reserve potrebbe ridurre in futuro i suoi acquisti di Treasury.

I settori del S&P 500 che sono stati maggiormente acquistati sono stati:
· Utilitiies
· Immobiliare
· Information Technology

I settori del S&P 500 che sono stati maggiormente venduti sono stati:
· Materials
· Industriale
· Energetico


Mi sembra di notare che a partire da lunedì sia iniziata un po' di rallentamento del rally, vedo questo come una necessità dopo tanta corsa, forse sarà obbligatorio passare attraverso un periodo di consolidamento.

Fino a ieri avevamo visto che nel mercato obbligazionario le aspettative di un ulteriore aumento dei supporti della Federal Reserve, della futura crescita economica e della probabile inflazione, avevano spinto i rendimenti delle obbligazioni a lungo termine ai livelli più alti a partire dalla primavera 2020.
Il rendimento del Tesoro decennale ha però rallentato la sua salita, ed è sceso all'1,10% dall'1,12% del giorno prima.
Cosa ha causato questa preoccupazione?

Fondamentalmente il pensiero che La Fed potrebbe, e sicuramente farà, di rallentare gli acquisti di obbligazioni quando l'economia si riprenderà.

Certamente i tassi bassi sono stati uno dei principali fattori alla base dei record che si sono susseguiti nel mercato azionario nonostante che l'economia sia pesantemente in difficoltà a causa della pandemia di coronavirus.
Il controllo dell'inflazione è alla base del mantenimento dei bassi tassi a breve termine, il report di ieri ha mostrato che i prezzi al consumo a dicembre sono aumentati del 1,4% rispetto all’anno precedente. Leggermente sopra quanto si aspettavano gli economisti ma comunque ancora relativamente basso.

· L'S&P 500 è salito di 8,65 punti a 3.809,85 per un +0,23%.
· Il Dow Jones ha perso 31,28 punti, o - 0,10%, chiudendo a 31.060,48.
· Il Nasdaq è salito a 56,50 punti, o +0,43%, a 13.129,00.


Tutto questo si è visto nel mercato seguendo l'andamento del settore delle utilities chi è cresciuto dell' 1,9% ed è stato il maggior guadagno tra gli 11 settori che compongono lo SP 500.
Perché questo è accaduto nel settore delle utilities?

Perché le azioni beneficiano in particolare dei tassi bassi, questo tipo di azioni pagano di solito rendimenti abbastanza elevati e quindi la loro attività aumenta quando le obbligazioni statali pagano meno interessi e attirano quindi meno investitori in cerca di reddito fisso.

Per motivazioni diverse anche i titoli tecnologici sono saliti, questo è dovuto dal fatto che i bassi tassi di interesse contribuiscono a rendere gli investitori più disposti a pagare prezzi anche elevati nella prospettiva di una maggior crescita.
In questo settore c'è da notare il gran balzo del gruppo Intel di più 7,7% la dichiarazione del nuovo CEO Pat Gelsinger che la società riporterà ricavi e profitti per l'ultimo trimestre sopra le previsioni, è piaciuta al mercato.

Chi invece ha perso ieri sono stati coloro i quali erano saliti di più nei giorni precedenti con le aspettative di tassi di interesse in aumento e quindi sono scesi le azioni degli industriali e le azioni dei titoli finanziari.

Permangono alti rischi sul mercato dell’aggravarsi della pandemia.

L'accelerazione del numero dei contagiati e l'intensificarsi dei ricoveri ospedalieri continuano a danneggiare l'economia.
L'ultimo dato sul lavoro dimostra che per la prima volta dall'inizio della pandemia il conteggio fra assunzioni e i posti di lavoro persi è in negativo dimostrando che la ripresa si è fermata.
A tutto questo si aggiunge anche l'incertezza politica che continua a travolgere nel frattempo il presidente Donald Trump, il quale sembra essere sul punto di essere messo sotto impeachment per la seconda volta.

I titoli leader del mercato sono stati ieri:
· Tesla Inc +0.59%
· Apple Inc +1.62%
· Plug Power Inc +5.27%
· Amazon Inc +1.44%
· Alibaba Group Holding +4.30%
· Nio Inc +0.18%
· Intel Corp +6.97%
· Adv Micro Devices -3.75%
· Zoom Video Communications Cl A +2.19%
· Facebook Inc +0.22%

I mercati asiatici questa mattina hanno chiuso prevalentemente positivi sulle aspettative che una ripresa dell'economia favorisca la ripresa delle esportazioni verso tutti i paesi occidentali:

· Il Kospi della Corea del Sud è sceso dello 0,1% a 3.142,57.
· L'S&P/ASX 200 dell'Australia è salito dello 0,4% a 6.713,30.
· L'Hang Seng di Hong Kong è salito dello 0,5% a 28,.375,25.
· lo Shanghai Composite è sceso dello 0,3% a 3.588,28.
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